Molte volte, durante una uscita serale, capita di non avere il nostro cavalletto a disposizione o di non poterlo usare perché poco pratico o vietato. Cosa fare, quindi, per scattare comunque la nostra fotografia? Ecco 5 semplici consigli per scattare a mano libera con poca luce!
In moltissime situazioni il cavalletto è uno strumento fondamentale per realizzare l’immagine che si ha in mente, al punto che diviene restrittivo considerare il proprio treppiede un accessorio. Ma ci sono casi in cui usare un cavalletto è impossibile o poco pratico (ci sono luoghi in cui ne è vietato l’uso) oppure possiamo non averne uno a portata di mano quando si presenta davanti a noi una bella immagine (si tratta comunque di portare sempre con se un peso aggiuntivo di almeno 1.5 kg per un cavalletto decente).
Ma cosa fare quando non si ha un cavalletto a portata di mano ? Scopriamo quali accortezze avere per scattare a mano libera con poca luce, così da non perdere nessuna opportunità fotografica anche se non abbiamo il cavalletto con noi.
1. Usare un Diaframma Molto Aperto
In condizioni di scarsa illuminazione, è necessario raccogliere quanta più luce possibile per ridurre i tempi di scatto ed il rischio di mosso e micro-mosso. Per questo motivo, è necessario aprire il diaframma al massimo valore consentito dalla lente che stiamo utilizzando. Come è noto, però, l’uso di diaframmi molto aperti impone una profondità di campo estremamente ridotta ed è necessario porre particolare attenzione a mettere correttamente a fuoco il soggetto principale della fotografia.
La maggior parte degli obiettivi forniti in kit con la reflex non ha buone prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione a causa della ridotta aperture massima: una lente molto comune nei kit è il 18-55mm f1:3.5-5.6 (qui per Canon e qui per Nikon).
Uno degli acquisti che consiglio a tutti i partecipanti ai nostri corsi e un 50mm f/1.8 come ad esempio, il Canon EF 50mm f/1.8 o l’equivalente Nikon , il cui costo si aggira attorno ai 100€. Con una spesa relativamente contenuta, infatti, si ha a disposizione una lente dall’apertura massima pari a f/1.8 e dalla ottima nitidezza che consente un guadagno di 3.5 stop, pari a 12 volte il quantitativo di luce catturata con la tipica lente in kit.
Nello scattare alla massima apertura possibile per una lente, però, occorre tenere bene a mente che a meno che non si stia utilizzando una lente molto costosa, le prestazioni ottiche saranno naturalmente non perfette. Questo perché, in generale, l’ottica di una lente soffre molto quando la si fa lavorare a grandi diaframmi. Per questo motivo, lenti professionali che garantiscono ottime prestazioni a grandi aperture di diaframma per tutta la lunghezza focale sono estremamente costose.
2. Usare la Stabilizzazione di Immagine
Quando si parla di scelta del tempo di scatto per evitare il micromosso, la regola empirica che si adotta è di scattare ad un tempo pari almeno all’inverso della lunghezza focale che si sta utilizzando. Ad esempio, se si sta scattando ad una lunghezza focale di 50mm (vera se si utilizza un sensore fullframe o equivalente in caso di sensori croppati) occorre scegliere un tempo di scatto pari ad 1/50 di secondo o più veloce. In pratica, quello che suggerisco durante i corsi di fotografia che organizziamo allo Studio inFocus è di ridurre di un ulteriore stop per essere sicuri di evitare il micromosso cioè, nel nostro esempio, scattare ad 1/100 di secondo.
La gestione del micromosso è una questione molto personale, poiché dipende molto fortemente dalla nostra capacità di mantenere una posizione ferma con le nostre mani. Quindi, come molte cose in fotografia, è fondamentale sperimentare e capire come poter adattare una linea guida come quella dell’inverso della lunghezza focale al proprio stile ed alle proprie capacità.
I progressi tecnologici degli ultimi anni, però, hanno portato all’introduzione della stabilizzazione di immagine che è in grado di compensare entro certi limiti il naturale tremolio delle nostre mani durante lo scatto. Le applicazioni più recenti promettono prestazioni da capogiro fino a 4 stop di compensazione (il che significa che se scattiamo ad 1/100 di secondo a mano libera, con uno stabilizzatore di immagine di ultima generazione potremmo scattare tranquillamente a 1/8 di secondo. La possibilità di eliminare il micromosso grazie alla stabilizzazione di immagine è un importante aiuto ogni qualvolta sia necessario scattare a mano libera in condizioni di scarsa illuminazione.
3. Impugnare la macchina fotografica in modo corretto
Quando la luce è poca, una delle cose più importanti per scattare a mano libera è impugnare correttamente la macchina fotografica. Per
mantenere una presa salda sul corpo macchina e ridurre sensibilmente il mosso è sufficiente ricordarsi di:
- Posizionare i piedi ben saldi a terra, uno lievemente avanti all’altro per maggiore stabilità;
- Posizionare la mano sinistra sotto la lente e posare bene il peso della macchina fotografica sul palmo della mano sinistra;
- Poggiare bene l’occhio all’oculare, in modo da avere un ulteriore punto di appoggio per l’insieme macchina fotografica + lente;
- Stringere bene i gomiti al corpo e controllate il respiro, premendo il pulsante di scatto quando si è quasi completamente finito di esalare il respiro.
Quando è possibile, inoltre, impariamo ad utilizzare sostegni di fortuna come muretti o panchine e a poggiare il corpo ad un muro o un albero per migliorare la stabilità generale. Sarete sorpresi dell’efficacia di questi semplici accorgimenti.
4. Usare Alti ISO
Gli ISO rappresentano la sensibilità del sensore alla luce presente. Maggiore è alto il valore degli ISO minore luce sarà necessaria per registrare l’immagine, ma maggiore sarà il rumore digitale presente nell’immagine. Le prestazioni delle fotocamere moderne sono eccezionali per quanto riguarda la capacità di minimizzare il rumore ad alti ISO ma, stranamente, quando si parla con molti fotografi si è sempre timorosi di alzare gli ISO. Per poter scattare a mano libera in condizioni di scarsa illuminazione è fondamentale alzare quanto più possibile il valore di ISO per ridurre il tempo di scatto ed evitare il rischio di ottenere una immagine mossa.
L’aumento di rumore digitale sia cromatico che di luminanza che si ha all’aumentare del valore di ISO è pienamente accettabile fino ad una soglia che dipende fortemente dal corpo macchina che si sta usando. Oltre questa soglia, è possibile intervenire con strumenti come Lightroom o Photoshop per ridurre con ottimi risultati il rumore in post-produzione. La gestione del rumore è una cosa estremamente personale per la quale non esiste una formula matematica corretta da applicare in ogni situazione; questo sia perché la qualità del rumore dipende moltissimo dal sensore della nostra macchina fotografica, sia perché definire quanto rumore è accettabile in una foto è un parte del processo creativo di ciascun fotografo. Il nostro suggerimento è di non puntare esclusivamente a file talmente puliti da sembrare irrealistici ma, ogni tanto, di lasciare un po’ di rumore (ovviamente delicato e non invasivo), stampare la fotografia su carta satinata opaca e provare a vedere che effetto fa. Ho visto tante persone durante i nostri corsi iniziare ad apprezzare del buon rumore e a considerarlo uno strumento in più per esprimere la propria creatività.
Per capire come la vostra macchina fotografica gestisce gli alti ISO, vi suggerisco un semplice esercizio: scattate la stessa fotografia a differenti valori di ISO e visualizzate l’immagine ottenuta ingrandita al 100% (o 1:1) sullo schermo del vostro computer. In questo modo potrete facilmente capire per quali valori di ISO il rumore diviene troppo invasivo. Rimarrete sorpresi di come questo valore sia più alto rispetto a quello che immaginate. Se pensate di stampare molte delle vostre fotografie (e vi spingo a farlo, perché una fotografia va tenuta in mano, appesa ad un muro, mostrata in una cornice), vi suggerisco di stampare queste fotografie di prova a vari ISO alla dimensione massima che vi interessa, così da capire facilmente l’effetto del rumore anche sulle stampe.
5. Usare lo Scatto Ritardato a 2 Secondi
Una delle fonti principali di mosso quando si scatta con tempi di scatto relativamente lunghi a mano libera è la pressione del pulsante di scatto. Quando si preme il pulsante di scatto, infatti, la pressione esercitata dall’indice fa muovere la macchina fotografica creando un fastidioso micro mosso. Con Photoshop CC è stato introdotto un nuovo strumento capace di esaminare l’immagine e ricostruire il movimento della macchina fotografica per eliminare (o, meglio, ridurre) il micro mosso. Photoshop, tuttavia, non riesce a fare miracoli ed è sempre meglio cercare di ottenere la migliore immagine possibile direttamente in camera.
Con lo scatto ritardato a 2 secondi si elimina questa sorgente di mosso: dopo aver premuto il pulsante di scatto, infatti, la macchina fotografica avvierà una timer a 2 secondi dopo i quali viene scattata la fotografia, facendo si che eventuali movimenti introdotti dalla pressione del pulsante di scatto vengano smorzati.
Questi semplici accorgimenti insieme ad un po’ di pratica vi consentiranno di scattare a mano libera con poca luce con successo, ottenendo fotografie altrimenti irrealizzabili senza un cavalletto.
Questa fotografia, ad esempio, è stata scattata a mano libera durante la Girandola di Castel Sant’Angelo a Roma (Canon 5D mk III – leggi la nostra recensione – con EF 24-105 f/4L IS USM, 40mm, ISO 1600, f/4, 1/8 di secondo). Purtroppo non è stato possibile utilizzare il cavalletto per la grande folla presente, ma combinando tutti questi accorgimenti insieme è stato possibile ottenere una fotografia in condizioni di illuminazione scarsissima e con un tempo di scatto relativamente lungo.
Se volete imparare tutti i segreti della fotografia notturna, vi invitiamo al prossimo Workshop di Fotografia Notturna che lo Studio inFocus organizzerà a Febbraio. Per richiedere informazioni, compilate il form qui in basso e vi ricontatteremo con tutti i dettagli del Workshop!
Diteci di voi: usate già questi accorgimenti per migliorare le vostre fotografie a mano libera senza cavalletto o avete altri suggerimenti? Fatecelo sapere usando il box dei commenti qui in basso oppure mettete “Mi piace” alla pagina Facebook dello Studio inFocus e partecipate alla discussione commentando il post relativo a questo articolo.
Buona luce a tutti e ricordate di… Rimanere inFocus!!