Osservando le fantastiche immagini che la NASA propone sul suo sito internet, raramente ci si sofferma su come queste vengano realizzate. Molto spesso, infatti, si è erroneamente portati a pensare che le immagini che vediamo siano così come scattate dai telescopi sparsi in giro e in orbita attorno al pianeta.
Per aiutare il grande pubblico a scoprire cosa c’è dietro ad una immagine realizzata dalla NASA, il National Geographic ha prodotto un video in cui viene mostrato tutto il processo che porta dalle immagini iniziali ottenute dal telescopio spaziale Hubble alla famosa immagine chiamata I Pilastri della Creazione, una regione della Nebulosa dell’Aquila distante circa 6500 anni luce in cui stanno nascendo decine di stelle.
Anche se non siete appassionati di astronomia, avrete sicuramente visto quella che è, a tutti gli effetti, una delle immagini del telescopio spaziale Hubble che ha avuto maggiore eco mediatica. Scattata nel 1995 dall’allora nuovissimo telescopio orbitante, I Pilastri della Creazione sono stati recentemente fotografati di nuovo a 20 anni di distanza – qui tutti i dettagli – per celebrare una delle immagini più suggestive del nostro Universo.
Nel video si vede come le immagini fornite dal Telescopio Spaziale Hubble siano, in realtà, in bianco e nero. Poiché la tecnologia di Hubble è, infatti, un po’ datata, la NASA è obbligata a scattare immagini monocromatiche utilizzando filtri per diverse lunghezze d’onda per registrare diverse componenti dell’immagine che poi vengono fuse insieme in Photoshop per ottenere l’immagine finale.
La cosa sorprendente – ma che in realtà è perfettamente sensata – è che a valle dell’operazione di compositing delle immagini di base, sono gli strumenti base che utilizziamo tutti i giorni nelle nostre elaborazioni a creare l’immagine finale: nel video, infatti, si vedono in azione curve, livelli, saturazione, maschere di livello e tutti gli abituali strumenti che accompagnano le nostre giornate in Photoshop. Ciò che è veramente sorprendente, è la capacità di previsualizzare quale componente dell’immagine finale sia nascosta nelle immagini filtrate di partenza e quali colori vadano associati a ciascuna lunghezza d’onda. In questo, ne siamo sicuri, è all’opera una conoscenza approfondita dell’astrofisica e dei meccanismi alla base del funzionamento delle stelle.
Il telescopio spaziale Hubble è abbastanza vecchiotto (stiamo parlando di tecnologie anni Novanta) ma per la sua età devo dire che continua ad essere all’avanguardia, tuttavia è in grado di realizzare solo fotografie in bianconero. Per realizzare le fotografie a colori la Nasa scatta più immagini in bianco e nero usando diversi filtri nella fotocamera in modo da catturare più dettagli possibili.
Il video è in inglese ma è abbastanza facile da seguire e, se anche la lingua di Shakespeare non fosse il vostro forte, vi invitiamo a guardarlo ugualmente per osservare come nascono le immagini più belle del nostro Universo. Buona visione!
E voi cosa ne pensate? Siete sorpresi di vedere che le stupende immagini prodotte dalla NASA hanno moltissimo in comune con il modo in cui lavoriamo le nostre immagini? Fatecelo sapere lasciando un commento qui in basso oppure mettendo “Mi piace” alla nostra pagina Facebook e partecipando alla discussione sulla nostra bacheca.
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