Dopo una attesa abbastanza lunga, eccoci alla quarta puntata della rubrica Photo of the Week. Dopo avervi portato nella scorsa puntata nella fantastica Parigi, oggi ci spostiamo nelle terre d’Abruzzo per fare pratica con un genere fotografico affascinante ma sfuggevole: parliamo di macro!!
La Foto
La fotografia di oggi è un classico quando ci si cimenta con degli esperimenti macro: un fiore di campagna dopo un temporale. Di seguito, potete vedere la fotografia definitiva al termine della sua elaborazione (cliccate sull’immagine per vederla ingrandita).
L’immagine è stata scattata a Civita D’Antina, un piccolo paese nel comune di Avezzano(AQ), a poco più di un’ora di macchina da Roma lungo l’autostrada A25 Roma – Pescara.
L’Equipaggiamento e i Parametri di Scatto
Per quanto riguarda l’equipaggiamento ed i parametri di scatto utilizzati per la foto, qui di seguito potete trovare un elenco riassuntivo:
- Corpo macchina: Canon EOS 5D mk iii
- Lente: CANON EF 24-105L F4 USM IS @ 105mm
- Apertura diaframma: f/11
- Tempo di scatto: 1/400 sec
- ISO:100
- Formato RAW
- Modalità di scatto a priorità di diaframma e bilanciamento del bianco automatico
- Accessori: Tubo estensimetro Canon EF 12mm II
Le Condizioni di Scatto
La fotografia è stata ripresa senza utilizzare il cavalletto grazie alla tanta luce disponibile, anche se tipicamente la fotografia macro viene fatta utilizzando un treppiede per evitare il micromosso. Nonostante la lente utilizzata, l’ottimo Canon 24-105L, abbia una distanza di messa a fuoco minima di 0.45m e consenta, quindi, moderate capacità macro, ho preferito utilizzare un tubo estensimetro da 12mm per ridurre ancora di più la distanza minima di messa a fuoco a 105mm di estensione focale per ottenere un ingrandimento ancora maggiore del soggetto. Siamo ancora lontani dalle prestazioni eccezionali del Canon EF 100f/2.8 IS USM (di cui stiamo preparando una recensione che pubblicheremo nelle prossime settimane), ma lo zoom standard per full-frame di Canon restituisce comunque immagini di buonissima qualità quando impiegato per fotografare soggetti ravvicinati. Dal punto di vista dell’illuminazione, la fotografia non ha presentato difficoltà particolari grazie al cielo pesantemente nuvoloso che ha agito da immensa soft box naturale, donando una luce molto morbida e senza ombre marcate nonostante il momento centrale della giornata.
La Post-Produzione
In questa puntata della rubrica, ho pensato di parlarvi della post-produzione in maniera un po’ differente rispetto a quanto fatto in passato su queste pagine. Piuttosto che raccontarvi il processo di post-produzione, ho pensato che fosse più interessante farvi vedere le varie fasi dell’elaborazione in Photoshop. Quindi, iniziamo! Di seguito, potete vedere l’immagine quando al momento della sua apertura in Photoshop a seguito del suo sviluppo in Lightroom 4.
In Lightroom, le uniche cose fatte sono state una semplice correzione dell’esposizione e del contrasto, l’applicazione di un primo filtro di sharpening e una leggera correzione cromatica. Una volta aperta l’immagina come Livello Sfondo, ho provveduto ad eliminare le piccole imperfezioni sui petali del fiore utilizzando lo strumento Spot Healing Brush (attivabile con il tasto J della tastiera): fate attenzione a selezionare come modalità di correzione la “Content Aware”, ossia quella in base al contenuto dei pixel circostanti. In questa maniera, la rimozione di una piccola macchia si traduce in un semplice clic fatto con un pennello abbastanza soffice.
Terminata la rimozione delle macchie, ho create una copia del livello corrente premendo CMD + J (o similmente CTRL + J su Windows) ed ho cambiato il blending mode da Normal a Multiply, così da ottenere una immagine scurita rispetto all’originale (per chi fosse interessato, qui una dettagliata descrizione in Inglese di come funziona la modalità Multiply).
A valle dell’applicazione dello stile di livello Multiply, ho ritenuto che alcune parti dell’immagine fossero troppo scure e non risaltassero a sufficienza. Con un livello Curves, quindi, ho schiarito l’immagine e con una maschera di livello applicato la correzione solo dove necessario.
infine, con lo strumento sharpening, ho aumentato la nitidezza e, analogamente a come fatto con le curve, mascherato l’effetto solo dove necessario con una maschera di livello.
Perché tutto questo inglese?
E questo è quanto per questa settimana! Se volete lasciarci un commento, usate il box qui sotto oppure cliccate “Mi Piace” sulla nostra Pagina Facebook e lasciate un commento sul post relativo all’articolo. Così facendo, rimarrete anche facilmente informati sulle novità e sulle attività che lo Studio inFocus organizza.
Alla prossima puntata e ricordate di… Rimanere inFocus!!