Eccoci ad una nuova puntata della rubrica Photo of the Week, dove scegliamo una nostra fotografia e vi sveliamo come è stata scattata e post prodotta. Dopo aver parlato nell’ultima puntata di come scattare un ritratto in Low Key, oggi cambiamo decisamente argomento e ci occupiamo di come realizzare un ritratto in esterna di una coppia ambientato in un contesto fortemente architettonico. Iniziamo!
La Foto
La fotografia di oggi per la rubrica photo of the week è un ritratto ad una giovane coppia realizzato in esterna in un contesto dal forte carattere architettonico. In un caso come questo, non è mai facile cercare di bilanciare correttamente il rapporto tra il soggetto primario della foto ed un contesto importante: da una parte c’è il soggetto (la coppia, in questo caso), che deve poter risaltare ed essere il fulcro della storia che si sta raccontando, e dall’altro c’è una ambientazione importante che deve contribuire ad arricchire la narrazione dell’immagine.
Trovare un equilibrio tra queste due forze contrastanti non è sempre facile e (per fortuna) non esiste una soluzione unica che vada bene per ogni situazione: trovare la propria soluzione a questa equazione è un processo personale che rientra nel più generale percorso verso il riconoscimento del proprio stile. Allo Studio inFocus amiamo inserire i nostri ritratti in esterna nel contesto in cui vengono catturati, specialmente quando ci troviamo davanti ad un contesto architettonico importante. Per questo motivo, in ogni sessione che realizziamo cerchiamo di inserire anche alcune immagini in cui il soggetto sembra quasi perdersi nell’ambiente circostante, senza però esserne prevaricato.
Quando si ha a che fare con una sessione in esterno, la scelta della corretta location è fondamentale alla riuscita della sessione. Allo Studio inFocus abbiamo un database di location classificate in funzione del tipo di servizio che può esservi realizzato. Una volta selezionata la location, è fondamentale effettuare un sopralluogo alcuni giorni prima più o meno alla stessa ora in cui si andrà a scattare per evitare di avere sorprese dell’ultima ora, ad esempio cantieri stradali o ristrutturazioni alle costruzioni circostanti, e per controllare la qualità della luce che ci si troverà ad affrontare. Nel caso della foto di oggi, il sopralluogo è stato fatto la mattina dello shooting ed è stato anche l’occasione giusta per riprendere una immagine della location.
L’Equipaggiamento e i Parametri di Scatto
Per quanto riguarda l’equipaggiamento ed i parametri di scatto utilizzati per la foto, qui di seguito potete trovare un elenco riassuntivo:
- Corpo macchina: Canon EOS 5D mk iii
- Lente: Canon EF 24-105 f/4L IS USM
- Apertura diaframma: f/8
- Tempo di scatto: 1/160 sec
- ISO:400
- Formato RAW
- Modalità di scatto manuale e bilanciamento del bianco automatico
- Flash: 2 Canon Speedlite 430 EX II in modalità E-TTL
- Accessori: uno stativo pieghevole con supporto flash; una softbox quadrata Delamax Easy Folder 60X60cm; 3 trigger radio Yongnuo YN-622C (uno trasmittente in camera e due riceventi per le unità flash); Pannello di calibrazione del bianco Lastolite LR1254
La Tecnica
La fotografia di oggi per la rubrica photo of the week ha presentato diverse criticità. La più importante è stata il bilanciamento di due esposizioni corrette: una per lo sfondo ed una per la coppia. Piuttosto che procedere con una doppia esposizione da unire poi in post con Photoshop, è stato più immediato cercare di ottenere direttamente in camera l’esposizione corretta e, per questo motivo, è stato necessario introdurre della luce artificiale attraverso l’uso dei flash a slitta. Avendo potuto scegliere, avrei utilizzato unità più potenti come i nuovi Profoto B1 Air TTL di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, ma ci siamo dovuti accontentare dei due flash a slitta.
Per quanto riguarda il setup delle luci, a seguire potete trovare un diagramma estremamente modificato di come sono state disposte le due softbox rispetto alla coppia e della posizione da cui l’immagine è stata ripresa.
Ma perché le luci sono state posizionate in questa maniera? Lo schema adottato è abbastanza classico, con una luce principale ed una di riempimento che, al tempo stesso, aiuta a disegnare i contorni e a separare il soggetto dallo sfondo (quella che in inglese si chiama rim light).
Il setup della macchina è dettato dall’uso del flash: il tempo di scatto di 1/160 di secondo è leggermente più lento del tempo di sync del corpo macchina per mantenere un minimo margine di sicurezza, mentre una apertura pari ad f/8 garantisce sufficiente profondità di campo da mantenere perfettamente a fuoco sia la coppia che lo sfondo. L’unico parametro differente dal solito è la sensibilità ISO pari a 400: questa scelta è dovuta al fatto che l’immagine è stata ripresa durante la golden hour, ossia quell’intervallo di circa un’ora a cavallo del tramonto o dell’alba. Per poter catturare sufficiente luce ambientale, infatti, le alternative erano due:
- Aumentare il tempo di scatto trascinando l’otturatore (dragging the shutter, in inglese)
- Aumentare gli ISO per alzare la sensibilità del sensore alla luce e catturare più luce a parità di tempo di scatto
La scelta di alzare gli ISO a 400 è stata dettata dal desiderio di non aumentare il tempo di scatto per non rischiare micromosso e dalle eccellenti prestazioni in termini di ISO della Canon 5D mk III (qui la nostra recensione).
Dal punto di vista della composizione, la simmetria architettonica del colonnato e della scalinata è stata rotta posizionando la coppia sulla destra dell’inquadratura ed evidenziandola con una macchia di luce fornita dall’azione combinata dei due flash.
La Post-Produzione
Sebbene abbastanza complessa, la post produzione di questa immagine è stata realizzata utilizzando tecniche standard sia in Adobe Lightroom per lo sviluppo del negativo digitale, sia in Adobe Photoshop per le azioni di fotoritocco.
Lo sviluppo dei file RAW è stato fatto interamente in Adobe Lightroom ed ha visto modifiche ai livelli globali di esposizione con una lieve sottoesposizione, una lieve desaturazione e l’applicazione locale del pennello chiarezza e di quelli dodge/burn.
Terminato lo sviluppo dei file RAW in Lightroom, le due diverse immagini scattate sono state combinate insieme in Photoshop: nella prima, l’assistente mantiene in posizione il secondo flash per dipingere la rim light sul contorno del soggetto e per riempire la zona d’ombra prodotta dalla luce principale. Nella seconda immagine, invece, l’assistente ha fatto alcuni passi indietro celandosi alla vista dietro il cespuglio e spegnendo il flash: questo perché era necessario avere una seconda immagine senza l’assistente così da poterla mascherare in Photoshop nell’immagine finale.
Notate come sia presente una accentuata deformazione prospettica introdotta dalla lente grandangolare che stavo utilizzando: il nuovo Ligthroom 5 fornisce, però, uno strumento potentissimo per la correzione sia delle deformazioni indotte dall’ottica della lente che si sta utilizzando sia delle deformazioni prospettiche legate al punto di ripresa. Nel pannello Correzione Lente del modulo sviluppo, infatti, è possibile correggere questi due fattori in maniera estremamente semplice con un solo clic: per quel che abbiamo visto fino ad ora, upright è uno strumento di Lightroom 5 che funziona egregiamente anche in condizioni particolarmente difficili. Pur senza raggiungere sempre i risultati mostrati da Adobe durante le loro demo ufficiali, infatti, upright è uno strumento incredibile e versatile, capace di ridurre o (nel caso migliore) eliminare completamente in maniera molto semplice le linee pendenti in una struttura senza necessità di adottare una costosa e delicatissima
lente Tilt-Shift. Se volete imparare come utilizzare al meglio Lightroom per gestire tutto il workflow fotografico, potete seguire il nostro workshop “Lightroom per il Fotografo“: qui potete scoprire quello che faremo al corso e se avete domande non esitate a contattarci! 🙂
E voi, che tecnica utilizzate per i vostri ritratti ambientati?
Anche per questa volta, eccoci giunti alla fine di questa puntata! Se volete lasciarci un commento, usate il box qui sotto oppure cliccate “Mi Piace” sulla pagina Facebook dello Studio inFocus.
Alla prossima e ricordate di… Rimanere inFocus!!